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CENNI DI CURATELA

Oggi vestirebbe Lady Gaga, batterebbe Ferragni a colpi di follower e di like, sarebbe iper connessa sempre. Perché Rosa Genoni era immersa nel suo tempo, viveva al centro del mondo. Lo testimoniano i suoi scritti, le sue creazioni, le sue scelte di vita. Sempre all’avanguardia spesso contro corrente. Curiosa, attenta, pronta a lasciarsi catturare dalle novità, a farsi ispirare: musica, letteratura, ideologie, artigianato e tecnologia, ogni forma di pensiero e creatività diventavano per lei oggetto di studio e applicazione. Questo racconta: “Rosa Genoni (1867-1954) - L’operaia della moda: genio ed emancipazione” che non è una mostra in senso tradizionale ma si propone come atelier attivo di artiste contemporanee. A lei sarebbe tanto piaciuto parteciparvi per intrecciare nuovi rapporti, stabilire connessioni, attingere idee.

La sua vita è una fiction, l’abbiamo detto tante volte, ed a questo format ci siamo ispirati per ricreare il suo mondo. Un prologo incendiario e dieci scene, che raccontano 50 anni di moda, dall’arrivo a Milano nella prima sartoria come “piscinina” all’ultima “fatica” dei costumi per il Teatro di Dortmund in un percorso che coinvolge e stupisce. Rosa Genoni sempre al centro con la sua moda e, attorno a lei, i protagonisti della pittura, della grafica, del cinema, del teatro, della fotografia, della letteratura, della musica, dell’architettura, della danza. Dal mondo della Belle Époque, al Liberty, al Déco: cambia la società, cambiano le donne e cambiano le collezioni di questa instancabile stilista che veste le più belle donne dell’epoca, ricche e famose, grandi amanti e impavide viaggiatrici. Non sono abiti da vetrina, i suoi, ma pratiche soluzioni da indossare in una quotidianità che si fa sempre più mobile e sportiva. Sono anche l’espressione di una nuova femminilità più consapevole che si deve confrontare con l’impegno politico-sociale di donne indipendenti e battagliere come la sua grande amica Anna Kuliscioff.

È moda declinata come artigianato artistico, l’Arts and Crafts di William Morris che Genoni rivendica come primato femminile, di cui le donne sono preziose depositarie e alle quali costantemente si rivolge per difendere la filiera, il lavoro equo e solidale, a chilometro zero. Valori consacrati nelle sue creazioni internazionali protagoniste del primo Made in Italy.

“L’arredamento della casa ed il vestito femminile sono terreno nostro, tutto nostro, senza ostacoli e senza contestazioni. Dimostriamo dunque ciò che la donna italiana sa e può fare per l’arte, per la bellezza, per l’industria e specialmente - notate bene - per la ricchezza nazionale”. Questo scriveva la stilista nel 1908 e il suo pensiero rivive oggi attraverso le creazioni delle artigiane di Abbiategrasso in un dialogo tempo-spazio di grande efficacia. Non solo una rassegna di pezzi unici ma un laboratorio di creatività per proseguire quella attenta ricerca storico-sociale iniziata tanti anni fa e restituire a Rosa Genoni il ruolo di primo piano nell’Olimpo della moda internazionale che merita.

Elisabetta Invernici

Giornalista, storica del costume e consulente filosofica

COMUNICATO STAMPA

 Mostra Rosa Genoni (1867-1954), l'Operaia della moda: genio ed emancipazione 

L’omaggio di Artigiani creativi alla prima stilista italiana

A cura di Elisabetta Invernici

La mostra “Rosa Genoni (1867- 1954), l'Operaia della moda: genio ed emancipazione” è stata pensata dall'Associazione abbiatense Iniziativa Donna con la cura di Elisabetta Invernici per sottolineare la ricorrenza dei venticinque anni del gruppo fondato nel 1995. L'attività di Iniziativa Donna, negli anni, non ha solo promosso l'emancipazione e il mondo femminile, ma è stata artefice di appuntamenti importanti nel campo della cultura, dell'arte, della politica, collaborando con le amministrazioni comunali e il mondo associativo locale nonché con ONG per la realizzazione di progetti Cooperazione internazionale.

Rosa Genoni rappresenta molto bene lo spirito che muove il gruppo: anche Genoni agisce in modo trasversale, non si limita all'abito, ma coinvolge contesti espositivi ed editoriali, il mondo della formazione, si impegna nella politica nel nascente Partito Socialista, in prima fila nelle campagne sindacali delle sarte milanesi degli anni Novanta dell'Ottocento. Si batte per la riduzione dell'orario del lavoro conquistando il tempo da dedicare alla formazione professionale e culturale. Sarà sempre per la pace internazionale.

La stilista, arrivata dalle montagne della Valtellina, costruirà grazie al talento, alla costanza, al coraggio e a una grande visione della potenzialità dell’artigianato nel “comparto tessile italiano”, collezioni di modelli per la moda nazionale attingendo alla storia dell'arte e al costume popolare, imponendosi, a livello internazionale, sul monopolio della moda francese. Grande successo avrà il suo padiglione all'Esposizione Internazionale del Sempione svoltasi a Milano nel 1906.

Insegnerà per ventotto anni, fino al 1933, passando dalla sartoria alla storia del costume alla Società Umanitaria di Milano, applicando un innovativo metodo di insegnamento: la didattica visiva. Tra le grandi questioni sollevate dal dibattito sull'arte applicata nel corso dell'Ottocento, c'è anche quello della funzionalità. Per Rosa Genoni l'abbigliamento deve mantenere peculiarità meramente femminili per diventare strumento di espressione della donna e adeguato alla loro vita quotidiana. L'ispirazione all'antico si concretizza con un abito né troppo aderente né troppo ampio, drappeggiato con grazia: l'abito Tanagra (ispirato alle terracotte di Tanagra, le korai della Grecia antica) che Rosa indossa al congresso del 1908.

Rosa Genoni è stato un ponte tra due secoli e ha traghettato l'esperienza ottocentesca attraverso le arti decorative nel Novecento dei nazionalismi e soprattutto nella moda come esperienza consapevole. Rosa aveva riconosciuto che la moda non necessariamente opprime le donne, anzi può veicolare e manifestare i loro ideali. Il suo appello invita ogni donna a guardare all'abito come espressione creativa funzionale allo sviluppo identitario personale e nazionale. Pionieristica anche nella didattica, i suoi volumi “Storia della moda attraverso i secoli” e “Per una moda italiana” sono il frutto dell'abitudine consolidata al rapporto diretto con l'opera d'arte. Politica, economia, cultura, educazione si intrecciano nella costruzione di un sistema del Made in Italy consapevole della propria identità storica, ma aperto al futuro.

Una vicenda da conoscere e che rende omaggio a una grande protagonista della storia italiana. 

 

Sotterranei del Castello Visconteo di Abbiategrasso 

Inaugurazione venerdì 18 giugno 2021 alle 18.00

Apertura e orari.

17 e 24 giugno dalle 16:00 alle 19:00

18/19 e 25/26 dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 23:00

20/27 giugno dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00

Per piccoli gruppi sarà possibile prenotare la visita anche nei periodi di chiusura.

Info e appuntamenti: 3515920238

Lunedì, 15 Giugno 2020 08:40

Mostre: A due passi da qui e l'Estetica del cemento.

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Sotterranei del Castello Visconteo di Abbiategrasso

Sabato 20 e domenica 21 giugno 2020 

Le immagini mostrano, senza bisogno di molte parole, quanto l'uomo possa distruggere e rendere brutto l'ambiente in cui viviamo. 

Questi sono tempi eccezionali in cui la natura ci sta inviando un messaggio: per prenderci cura di noi stessi ci invita a prenderci cura di lei.

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In un ambiente sanificato verranno inoltre adottati tutti i protocolli di sicurezza vigenti 

 

      

 

Martedì, 15 Ottobre 2019 07:29

IN PRIMA LINEA CONTRO LA FAME NEL MONDO

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Iniziativa Donna e l’Amministrazione comunale di Abbiategrasso, con il Cesvi, dal 15 al 23 ottobre 2019 presso la Biblioteca Civica Romeo Brambilla (primo piano) e durante la maratona dei narratori sarà allestita la mostra fotografica

 

È una mostra volta a sensibilizzare sul purtroppo ancora oggi diffuso dramma della fame nel mondo e a raccogliere fondi in favore dei progetti Cesvi su questo tema.

 

795 milioni di persone, soprattutto bambini, non hanno cibo a sufficienza
161 milioni sono i bambini con meno di 5 anni che soffrono di malnutrizione cronica

 

Le cause della fame nel mondo sono molto più complesse di quanto si pensi. Alla base della carenza di cibo ci sono elementi connessi allo sviluppo economico, ai sistemi sanitari e allo sviluppo sociale; alla mancanza di strade e infrastrutture; al cambiamento climatico e alle calamità naturali; ai conflitti e alle discriminazioni di genere.

Cesvi lotta da anni contro la fame con progetti di sviluppo nel Sud del mondo – basati su un approccio integrato al problema - e campagne di sensibilizzazione nel Nord del mondo. Le attività sul campo sono incentrate sulla promozione di una corretta nutrizione, sul diritto e l’accesso alle risorse, in particolare all’acqua, sullo sviluppo agricolo e l’aumento della produttività mediante la diversificazione delle colture e l’introduzione di nuove tecnologie.

È fondamentale lavorare anche sul rafforzamento del ruolo della donna come punto di riferimento familiare e motore di cambiamento. Si stima che, se le donne avessero un accesso alle risorse pari a quello degli uomini, il numero di persone affamate nel mondo diminuirebbe di almeno 150 milioni.

Nell’estremo sud dello Zimbabwe esiste una piccola località, chiamata Maramani, dove la terra è secca e arida… ma la prosperità non è impossibile!

Attraverso l’installazione di un sistema di irrigazione che trasporta l’acqua dal vicino fiume Shashe, abbiamo coinvolto 272 donne e le loro famiglie nella coltivazione di 90 ettari di terreno dove si producono arance!

Grazie a voi tante altre famiglie potranno ricevere il proprio pezzo di terra e 50 piantine di arancia da coltivare e il vostro aiuto si trasformerà in un’importante fonte di cibo e lavoro per tante donne!

 

 

Venerdì, 07 Novembre 2008 07:57

SOGNANDO IL DOMANI

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Milano, 7 novembre 2008

 

Nella giornata internazionale contro la violenza alle donne, decretata dall’ONU (25 novembre), torna fino al 1° dicembre, presso la Casa della Pace di Via Ulisse Dini 7, “Sognando il Domani”, la mostra-installazione realizzata su progetto congiunto dell’Assessorato alla Pace, Partecipazione e Cooperazione Internazionale di Milano e dell’Associazione Iniziativa Donna per fare incontrare donne di mondi diversi, favorire l’interscambio culturale e svolgere una funzione educativa alla solidarietà, alla pace e alla conoscenza fra i popoli.

Sognando il domani è un percorso fra “silhouette femminili” di scrittrici, donne comuni, politiche, studentesse, attrici, sportive, donne realizzate nel loro quotidiano e altre che al contrario sembrano esserne prigioniere, ma trovano lo stesso la forza e il coraggio di reagire. Alle donne che hanno deciso di essere oggetto e soggetto della mostra è stato chiesto di ricordare sogni e aspettative per il futuro, avuti nelle diverse età della loro vita, affiancandoli e confrontandoli con ciò che effettivamente hanno realizzato. Ricordi, sogni e attualità si sono concretizzati in trenta “sagome-sogno”. Trenta effigi, ritagliate a grandezza naturale che riproducono dunque, l’immagine voluta della protagonista per meglio rappresentare se stessa in relazione al proprio vissuto e ai propri sogni, completate dalla firma e da un piccolo mondo di “icone” personali.

 

“Il vissuto delle protagoniste stesse, rappresentato e divenuto itinerante attraverso la rappresentazione multimediale – spiega Irma Dioli, Assessora alla Pace e Cooperazione Internazionale della Provincia di Milano - è stato sicuramente fonte di ispirazione, confronto e interscambio paritetico tra donne di diverse culture, estrazioni sociali ed economiche, e capace di evidenziare i punti comuni della sensibilità femminile in tutte le sue rappresentazioni. L’anno scorso, mi fu chiesto di contribuire personalmente al progetto con un mio sogno, e preparare il mio pezzo fu un’occasione per aprire una riflessione anche personale sull’impegno e sogni della mia vita.  Occasione, questa, che sono felice di aver condiviso con esperienze di altre donne lontane, che ho potuto sentire più vicine”

 

Al progetto hanno aderito, e quindi saranno esposte le sagome-sogno di donne la cui immagine è già pubblica per il tipo di professione e vita che conducono come Lella Costa, Mariella Burani, Alda Merini, Irma Dioli, Margherita Antonelli, ecc. e di donne che fino a oggi si sono mosse in una dimensione privata, lontana dalla ribalta mediatica.

Inaugurata al Teatro Dal Verme di Milano nell’aprile 2007, “Sognando il Domani”, nell’arco di un anno, ha toccato - oltre al capoluogo lombardo - le città di Abbiategrasso, Firenze, Montopoli, Bagnoni, avventurandosi, nell’agosto del 2007, oltre i confini nazionali fino ad approdare a Cape Town in Sud Africa.

 

Giovedì, 29 Maggio 2014 07:51

COME SIAMO BELLE!

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 29 MAGGIO - 2 GIUGNO 2014 SOTTERRANEI CASTELLO VISCONTEO DI ABBIATEGRASSO

 

  • 29 maggio ore 18.00 inaugurazione mostra
  • 31 maggio ore 16.30 proiezione del film "Body Shopping"  alla presenza di Cristina TAGLIABUE, regista e Mario GARAVAGLIA, storico
  • Dal 29 maggio al 2 giugno nella cornice suggestiva dei sotterranei del Castello Visconteo la mostra "COME SIAMO BELLE. L'accettazione di sè nella società dell'apparenza".

L'Associazione Iniziativa Donna con la collaborazione della Commissione Pari Opportunità invitano tutti all'inaugurazione che si terrà giovedì 29 maggio 2014 alle ore 18.00.

Una mostra curiosa e unica come unici sono i lavori esposti. Pensieri, parole, disegni, fotografie, slides, una canzone rap e molto altro ancora creato appositamente per il progetto da ragazze e ragazzi delle scuole superiori cittadine. 

Come da programma sabato 31 maggio nel pomeriggio si proietterà il film Body Shopping da cui è partita l'idea dell'evento alla presenza della regista Cristina Tagliabue e dallo storico Mario Garavaglia.

L'iniziativa ha il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Abbiategrasso.

 

  • COME SIAMO BELLE!

L’identità, nell’adolescenza e nella prima giovinezza, ha molto a che vedere con la bellezza o la bruttezza.
La percezione della bellezza si basa sul confronto, il modello estetico al quale ispirarsi proviene in buona parte dal mondo in cui si vive.

La relazione con la bellezza è considerata decisamente più importante che nel passato, la sottocultura dei mass media spinge a fare del valore estetico un valore indispensabile per avere successo e conquistare visibilità; l’obiettivo della televisione commerciale è creare dei modelli del corpo, della labbra, degli occhi, del peso, della pancia, delle gambe e, se non si è così si è fuori .

Il tema della bellezza è sempre stato centrale per le ragazze ma ora è importante notare come lo sia quello della bruttezza. Sono troppe le adolescenti e giovani donne ossessionate dalla convinzione di essere brutte e che quindi finalizzano la propria esistenza a modificare la propria corporeità per renderla più simile alle prescrizioni della società.

Partendo da questi presupposti ci è sembrato utile affrontare queste tematiche con le protagoniste di questa evoluzione culturale cioè coinvolgere le ragazze stesse. Crediamo sia importante per loro dare sostanza a questa parte del processo di crescita provando ad analizzare pensieri e opinioni che mille volte avranno preso forma quando si sono guardate allo specchio.

Poiché i media tendono ad utilizzare il corpo delle donne e delle ragazze come oggetto, analizzare insieme alle adolescenti e alle giovani donne questo tassello fondamentale nella crescita e nella autostima , può a livello culturale dare un’opportunità al genere femminile di conoscere il proprio valore al di là dell’aspetto fisico che troppo spesso è uno strumento che misura il valore degli individui.

Questa operazione vuole essere un modo per entrare nel mondo delle adolescenti e giovani donne per capire e fare loro esplicitare il rapporto con il proprio corpo e il modo con cui viene presentato.

 

 Associazione Iniziativa Donna, Commissione Pari Opportunità

 

Venerdì, 10 Luglio 2015 07:47

NUTRIRE IL PIANETA: I LAVORATORI DEL CIBO

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Presso i Sotterranei Castello Visconteo – Abbiategrasso dal10-19 luglio 2015 (Orari di apertura: giovedì-venerdì:    16.30-19.00 - sabato-domenica: 10.30-12.00 / 16.30-19.00) ci sarà la mostra:

 

«I LAVORATORI DEL CIBO»

 

  • Inaugurazione (con aperitivo):  venerdì 10 luglio ore 18.00

Presentazioni di: Iniziativa Donna – CGIL Ticino Olona – Amministrazione Comunale

Ci sarà una lettura di un testo letterario di introduzione al mondo contadino

 

L’Associazione Iniziativa Donna ritorna sulla scena cittadina, assieme alla CGIL Ticino Olona,  con un secondo appuntamento  della rassegna “Nutrire il pianeta” con una mostra importante curata dall’Archivio del Lavoro-CGIL Milano. La mostra “I LAVORATORI DEL CIBO” ha avuto successo di pubblico di critica durante il periodo espositivo tenutosi al Museo del Risorgimento a Milano per più mesi ed è stata una delle iniziative di accompagnamento all’esposizione internazionale.

Il percorso tematico della mostra ben si sposa con il tema dell’esposizione internazionale, ma l’obiettivo non è puramente rievocativo, bensì mira a far conoscere l’identità culturale lombarda attraverso le condizioni di vita e di lavoro dei braccianti nel secondo dopo guerra, recuperando le tradizioni e i mestieri tipici delle cascine milanesi (famigli, bergamini, cavallanti, braccianti e mondine). 

La documentazione storica proviene dall’Archivio del Lavoro e in particolare dal fondo del fotografo Silvestre Loconsolo e dalle carte della Federbraccianti. Il materiale in mostra, sia fotografico sia documentale, è inedito e inesplorato e pertanto in linea con l’intento di riscoprire un patrimonio storico e culturale di grande importanza.

Il percorso espositivo affronta in chiave storica il tema dei mestieri della campagna, delle condizioni di vita e di lavoro, dell’acquisizione dei diritti attraverso le battaglie sindacali e, infine, del processo di motorizzazione e innovazione delle campagne, avendo presente che un ex Sindaco di Abbiategrasso, Carlo Gerli, è stato per anni dirigenti sindacali della Federbaccianti della CGIL e che la Camera del Lavoro cittadina è stata a lui intesta.

A corredo di questa importante esposizione ci saranno anche oggetti provenienti dal Museo Agricolo di Albairate e un video di immagini e un contributo da parte dei ragazzi di una scuola di Vigevano sul mondo agricolo.

La mostra ha il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Abbiategrasso, dell’Amministrazione Comunale di Albairate, della Fondazione per Leggere e l’adesione di AMAGA SpA, Abbiategusto, Archivio Storico e Museo Agricolo di Albairate.