Nomthandazo Makolota

Nomthandazo Makolota

 

"Mi chiamo Nomthandazo e ho 36 anni. Sono nata nell'East London, a 1000 km da Cape Town, in un piccolo villaggio sporco e sovraffollato. Anche agli occhi di una bambina era chiaro come fossero alti e insopportabili i livelli di povertà e di criminalità. Ogni bambino in questa situazione sogna di fare l’assistente sociale e combattere le ingiustizie della società per migliorarla. Sapevo che dovevo frequentare la scuola per anni e terminarla, così la maturità era il mio obiettivo per aiutare professionalmente la comunità. Fino alla quinta elementare le cose sembravano andare in questo senso, ma poi mio padre morì ed il mio mondo cambiò. Mia madre lavava i piatti in un albergo e il suo salario era troppo basso per mantenerci tutti e cinque. Quando lasciai la scuola e andai a vendere frutta e verdura, sapevo che così il mio fratellino non avrebbe sofferto la fame. Un anno riuscii a tornare a scuola ma non superai gli esami di maturità e mi ritrovai di nuovo con niente. Per un po’ né mia madre né io riuscimmo a trovare lavoro e alla fine il Governo ci dette un piccolo sussidio. Con questi soldi frequentai un corso da infermiera alla Croce Rossa. L’anno dopo mi sposai e mio marito, che aveva trovato un lavoro a Cape Town, mi chiese di venire a stare con lui. Sono stata fortunata a trovare lavoro in una fabbrica vicina alla nostra township e sono riuscita a mandare un po’ di soldi a mia mamma. E’ durato tre anni, poi hanno ridotto il personale e mi hanno licenziata. Ho cominciato a vendere biancheria e scarpe. Funzionava e così ho tentato di vendere anche borse. Ma ho speso quasi tutti i soldi quando mia mamma si è ammalata. Ora sono vecchia e posso dire che non ho realizzato i miei sogni. Sogno ancora e vorrei essere capace di fare qualcosa per la comunità, anche qualcosa di piccolo"

Date

08 Ottobre 2019

Tags

#donneafricane