Arabella Biscaro (Giornalista)

Arabella Biscaro (Giornalista)

 

Nata a Milano il 19 marzo 1970, ha iniziato il suo percorso giornalistico a Sei Milano, prima di lavorare nella redazione di Telereporter. Conduttrice del telegiornale, si occupa attualmente di arte, cultura e salute negli approfondimenti dell’emittente. Ha collaborato con la Rai e con Odeon per gli eventi speciali. Presentatrice di manifestazioni come Miss Muretto di Alassio, la Battaglia di Fiori di Ventimiglia, Lady Italia Europa Universo. Laureata in Pedagogia e in Lettere Moderne, ha come interesse primario il mondo dell’infanzia. È stata insignita dell’Ambrogino d’oro. Con il marito Enrico e la piccola Carolina abita a Magenta; ama il mare, la musica di Mozart e leggere biografie di pittrici e, quando gli impegni concedono una tregua, dipinge (ma ormai accade davvero di rado).

 

"Le bambole sono in fila, attente. Tutto è pronto. Ho 5 anni e il sogno si sta avverando. Da bambini si sogna tanto, si guardano i grandi e si desidera essere come loro, fare le stesse cose. Ho sempre pensato che il mio vero sogno, il classico “cosa farò da grande”, quello che custodisci con cura e coltivi fin da piccola, fosse diventare maestra, come la mia delle elementari, Angela. “Che banalità”, mi sarei detta un giorno: una bambina su due a quell'età vuole fare la maestra, l’altra la ballerina. Così era per le mie coetanee, alla fine degli anni Settanta.

Col passare degli anni, comunque, nella scelta del mio percorso di studi, non ho preso in considerazione altro, avevo solo quel chiodo fisso. Fare la maestra nella scuola elementare. Fino a quando la mia professoressa preferita in università – dato il periodo poco favorevole per gli insegnanti – mi ha suggerito di provare a considerare altre opportunità professionali e di prendere tempo, dedicandomi ad esempio alla pittura. Fatto, per qualche mese. Ma poi? Cosa poteva esserci nel mio futuro se non la scuola?

L’estate del 1995 trascorse calda, alla ricerca della mia strada, del mio futuro. Dove e come potevo mettere le basi del mio futuro professionale? Come potevo mettere a frutto la mia voglia di conoscere e la ma curiosità? Ecco allora l’idea del giornalismo, un po’ per caso, un po’ per ripiego, un po’ per sfida.

Quel sogno “primordiale”, intanto, è ancora nel cassetto, non del comodino accanto al letto, ma del cuore. Non dispero. Facendo oggi la giornalista, c’è occasione di avere contatti con il mondo della scuola, dei bambini, intervistare chi si occupa di loro, come pure seguire iniziative rivolte ai più piccoli.

Ricordo spesso i sogni che accompagnano il mio sonno. Molte volte corro in città, per i prati in fiore, sulla spiaggia, oppure nuoto; quasi mai accade stia scappando. La mia corsa verso una meta non sempre definita non è una fuga, ma un rincorrere, un cercare di raggiungere qualcosa. Non sono in ritardo, non ricordo di essere neppure arrivata mai in classe dopo il suono della campanella. Eppure sento che un filo seppur sottile che collega i miei sogni alla scuola esista

Ieri ho sognato ancora di correre. Di tutto questo, quando la mattina apro gli occhi, resta il ritmo piuttosto frenetico che scandisce la giornata. E nonostante il mio luogo di lavoro non sia una classe ma una redazione, una parte di me si sente ugualmente appagata: essere diventata mamma di Carolina mi fa sentire una maestra speciale"

Date

08 Ottobre 2019

Tags

#donneitaliane