Redazione

 

Siamo donne e uomini che vivono in questo mondo ed è per questo che l’Associazione Iniziativa Donna, attraverso questa lettera, intende gettare un seme rivolto alla nostra comunità̀ per dire che le terribili immagini in Afghanistan non possono essere taciute o acquisite solo come “notizie dal mondo”. Questo vento di morte si aggiunge ad altre storie di lutti e profughi. Situazioni che non riusciamo a sovvertire. Uomini, donne e bambini che vivono nel terrore ogni singolo giorno: il nostro silenzio li uccide prima delle bombe.

Sì, perchè alcuni morti sembra che muoiano un po’ meno degli altri… Con le drammatiche fughe e le decine di migliaia di esseri umani che ora scappano da questo Paese non possiamo rimanere insensibili e voltare la faccia dall’altra parte come se tutto questo non ci importasse. Si sa che le guerre vengono “vissute” da chi le alimenta dai salotti di casa, mentre la costante è che il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile. Mentre vediamo che l’umanità è in crisi l’unica via di uscita deve per forza essere una nuova solidarietà fra umani. Anche se sarà la pratica più difficile, tormentata, ma l’unica soluzione possibile.

Perciò diamoci da fare. Anche perché ogni giorno che passa vediamo che nuovi conflitti, con morti e profughi, si scatenano su questa Terra: oggi l’Afghanistan ieri, ancora senza soluzione, il Nord Africa e il Medio Oriente, senza dimenticare una guerra mai dichiarata da parte dell’Arabia Saudita ed Emirati Arabi nello Yemen contro popolazioni civili utilizzando bombe italiane. Centinaia di migliaia di morti, soprattutto donne e bambini. Alle Istituzioni cittadine, alle associazioni, alle donne e agli uomini di buona volontà giunga la nostra preoccupazione facendosi carico ora della necessità di capire come possiamo tutti insieme far fronte a questi drammi.

Per questo, mentre ci si domanda cosa può succedere domani, è necessario che si trovino momenti, oggi, per conoscere: creare momenti di incontro, scambi di conoscenza per costruire una società più giusta, generosa, solidale e attiva… insomma una piccola luce e speranza contro qualsiasi guerra; per approfondire con uno sguardo lucido e coraggioso, puntuale e appassionato, quanto succede nel mondo, molto vicino al nostro mondo. Individuare e dotarci di strumenti per dare risposte, soluzioni per far sì che i fatti non ci travolgano. Attrezzarci con percorsi di pace: facciamo parte di questo mondo e viviamo tutti sotto lo stesso cielo ed è giunto il tempo in cui dobbiamo fare uno sforzo per scrollarci dalla nostra testa e dal nostro cuore la paura e l’odio che ci circonda. Chi odia è già morto… e noi dobbiamo vivere perché solo da vivi ci si può abbracciare per costruire qualcosa di nuovo.

XIV EDIZIONE DELLA MARATONA DEI NARRATORI.

APPPUNTAMENTO DOMENICA 24 OTTOBRE CON LA RISATA

Dopo il pitstop forzato dello scorso anno (causa pandemia) torna l'amatissimo evento promosso dall'associazione culturale Iniziativa Donna e da L'Altra Libreria, con la direzione artistica del giornalista Ivan Donati.

Ridere, ridere, ridere ancora…

La risata fa parte del vocabolario umano universale. Ci sono migliaia di lingue, centinaia di migliaia di dialetti, ma tutti ridono più o meno allo stesso modo.  (Robert Provine)

Ecco il soggetto da trattare, uno slancio pieno di energia e voglia di leggerezza, mai come ora auspicabile e necessario dopo l'ultimo anno e mezzo piuttosto problematico.

"Mi piace l'idea di universalità e condivisione di un'espressione non filtrata e autentica quale la risata. La maratona, ancora una volta, regalerà momenti di ascolto attivo, sempre più rari oggi giorno." – commenta entusiasta il direttore artistico Ivan.

Appuntamento dunque domenica 24 ottobre. Per iscrizioni scrivere a:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o rivolgersi a L'Altra Libreria
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Seguiranno dettagli sullo svolgimento della giornata nei prossimi mesi, ma siamo già in grado di anticipare che la mattina, come da tradizione, parteciperanno le scuole elementari e medie, sotto la supervisione di Marina Villa, ormai una delle protagoniste dell'happening.

Associazione Iniziativa Donna
L'Altra Libreria

Venerdì, 09 Luglio 2021 08:31

Ridem insema

Auguriamo a tutte e a tutti buona estate (a chi va e a chi resta) con questo simpatico appuntamento conviviale: una serata spensierata e di condivisione.
 
Sotto le stelle.
 
Ingresso libero (con offerta libera e consapevole avrete un piccolo omaggio). 
 
Vi aspettiamo!
 

CENNI DI CURATELA

Oggi vestirebbe Lady Gaga, batterebbe Ferragni a colpi di follower e di like, sarebbe iper connessa sempre. Perché Rosa Genoni era immersa nel suo tempo, viveva al centro del mondo. Lo testimoniano i suoi scritti, le sue creazioni, le sue scelte di vita. Sempre all’avanguardia spesso contro corrente. Curiosa, attenta, pronta a lasciarsi catturare dalle novità, a farsi ispirare: musica, letteratura, ideologie, artigianato e tecnologia, ogni forma di pensiero e creatività diventavano per lei oggetto di studio e applicazione. Questo racconta: “Rosa Genoni (1867-1954) - L’operaia della moda: genio ed emancipazione” che non è una mostra in senso tradizionale ma si propone come atelier attivo di artiste contemporanee. A lei sarebbe tanto piaciuto parteciparvi per intrecciare nuovi rapporti, stabilire connessioni, attingere idee.

La sua vita è una fiction, l’abbiamo detto tante volte, ed a questo format ci siamo ispirati per ricreare il suo mondo. Un prologo incendiario e dieci scene, che raccontano 50 anni di moda, dall’arrivo a Milano nella prima sartoria come “piscinina” all’ultima “fatica” dei costumi per il Teatro di Dortmund in un percorso che coinvolge e stupisce. Rosa Genoni sempre al centro con la sua moda e, attorno a lei, i protagonisti della pittura, della grafica, del cinema, del teatro, della fotografia, della letteratura, della musica, dell’architettura, della danza. Dal mondo della Belle Époque, al Liberty, al Déco: cambia la società, cambiano le donne e cambiano le collezioni di questa instancabile stilista che veste le più belle donne dell’epoca, ricche e famose, grandi amanti e impavide viaggiatrici. Non sono abiti da vetrina, i suoi, ma pratiche soluzioni da indossare in una quotidianità che si fa sempre più mobile e sportiva. Sono anche l’espressione di una nuova femminilità più consapevole che si deve confrontare con l’impegno politico-sociale di donne indipendenti e battagliere come la sua grande amica Anna Kuliscioff.

È moda declinata come artigianato artistico, l’Arts and Crafts di William Morris che Genoni rivendica come primato femminile, di cui le donne sono preziose depositarie e alle quali costantemente si rivolge per difendere la filiera, il lavoro equo e solidale, a chilometro zero. Valori consacrati nelle sue creazioni internazionali protagoniste del primo Made in Italy.

“L’arredamento della casa ed il vestito femminile sono terreno nostro, tutto nostro, senza ostacoli e senza contestazioni. Dimostriamo dunque ciò che la donna italiana sa e può fare per l’arte, per la bellezza, per l’industria e specialmente - notate bene - per la ricchezza nazionale”. Questo scriveva la stilista nel 1908 e il suo pensiero rivive oggi attraverso le creazioni delle artigiane di Abbiategrasso in un dialogo tempo-spazio di grande efficacia. Non solo una rassegna di pezzi unici ma un laboratorio di creatività per proseguire quella attenta ricerca storico-sociale iniziata tanti anni fa e restituire a Rosa Genoni il ruolo di primo piano nell’Olimpo della moda internazionale che merita.

Elisabetta Invernici

Giornalista, storica del costume e consulente filosofica

COMUNICATO STAMPA

 Mostra Rosa Genoni (1867-1954), l'Operaia della moda: genio ed emancipazione 

L’omaggio di Artigiani creativi alla prima stilista italiana

A cura di Elisabetta Invernici

La mostra “Rosa Genoni (1867- 1954), l'Operaia della moda: genio ed emancipazione” è stata pensata dall'Associazione abbiatense Iniziativa Donna con la cura di Elisabetta Invernici per sottolineare la ricorrenza dei venticinque anni del gruppo fondato nel 1995. L'attività di Iniziativa Donna, negli anni, non ha solo promosso l'emancipazione e il mondo femminile, ma è stata artefice di appuntamenti importanti nel campo della cultura, dell'arte, della politica, collaborando con le amministrazioni comunali e il mondo associativo locale nonché con ONG per la realizzazione di progetti Cooperazione internazionale.

Rosa Genoni rappresenta molto bene lo spirito che muove il gruppo: anche Genoni agisce in modo trasversale, non si limita all'abito, ma coinvolge contesti espositivi ed editoriali, il mondo della formazione, si impegna nella politica nel nascente Partito Socialista, in prima fila nelle campagne sindacali delle sarte milanesi degli anni Novanta dell'Ottocento. Si batte per la riduzione dell'orario del lavoro conquistando il tempo da dedicare alla formazione professionale e culturale. Sarà sempre per la pace internazionale.

La stilista, arrivata dalle montagne della Valtellina, costruirà grazie al talento, alla costanza, al coraggio e a una grande visione della potenzialità dell’artigianato nel “comparto tessile italiano”, collezioni di modelli per la moda nazionale attingendo alla storia dell'arte e al costume popolare, imponendosi, a livello internazionale, sul monopolio della moda francese. Grande successo avrà il suo padiglione all'Esposizione Internazionale del Sempione svoltasi a Milano nel 1906.

Insegnerà per ventotto anni, fino al 1933, passando dalla sartoria alla storia del costume alla Società Umanitaria di Milano, applicando un innovativo metodo di insegnamento: la didattica visiva. Tra le grandi questioni sollevate dal dibattito sull'arte applicata nel corso dell'Ottocento, c'è anche quello della funzionalità. Per Rosa Genoni l'abbigliamento deve mantenere peculiarità meramente femminili per diventare strumento di espressione della donna e adeguato alla loro vita quotidiana. L'ispirazione all'antico si concretizza con un abito né troppo aderente né troppo ampio, drappeggiato con grazia: l'abito Tanagra (ispirato alle terracotte di Tanagra, le korai della Grecia antica) che Rosa indossa al congresso del 1908.

Rosa Genoni è stato un ponte tra due secoli e ha traghettato l'esperienza ottocentesca attraverso le arti decorative nel Novecento dei nazionalismi e soprattutto nella moda come esperienza consapevole. Rosa aveva riconosciuto che la moda non necessariamente opprime le donne, anzi può veicolare e manifestare i loro ideali. Il suo appello invita ogni donna a guardare all'abito come espressione creativa funzionale allo sviluppo identitario personale e nazionale. Pionieristica anche nella didattica, i suoi volumi “Storia della moda attraverso i secoli” e “Per una moda italiana” sono il frutto dell'abitudine consolidata al rapporto diretto con l'opera d'arte. Politica, economia, cultura, educazione si intrecciano nella costruzione di un sistema del Made in Italy consapevole della propria identità storica, ma aperto al futuro.

Una vicenda da conoscere e che rende omaggio a una grande protagonista della storia italiana. 

 

Sotterranei del Castello Visconteo di Abbiategrasso 

Inaugurazione venerdì 18 giugno 2021 alle 18.00

Apertura e orari.

17 e 24 giugno dalle 16:00 alle 19:00

18/19 e 25/26 dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 23:00

20/27 giugno dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 16:00 alle 19:00

Per piccoli gruppi sarà possibile prenotare la visita anche nei periodi di chiusura.

Info e appuntamenti: 3515920238

“Le mie bici sono ben più di un mero mezzo per viaggiare. Esse hanno vissuto con me ogni momento del viaggio. Mi ricordano ogni salita, ogni buca, ogni sosta, ogni incontro fatto durante i miei viaggi.

Le mie biciclette inoltre sono diventate il mezzo attraverso il quale cerco di far conoscere alcune tragiche pagine di Storia e quindi di mantener viva la Memoria di quei fatti affinchè non si ripetano più»

 

Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi (Italo Calvino)

(Italo Calvino)

Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi (Italo Calvino)

(Italo Calvino)

Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi (Italo Calvino)

(Italo Calvino)